Ormai da un po' di tempo non riesco a spiegarmi l'uso della espressione "mi hai creduta". Googelando l'ho trovata pure in una canzone di Raffaella Carrà.
Penso che il verbo "credere", riferendosi a persone, sia usato nei seguenti modi:
a) credere A qualcuno (oggetto indiretto, perciò la forma giusta sarebbe: "mi hai credutO")
b) credere qualcuno d'essere qualcosa (Come scrive il Treccani: "col compl. predicativo dell’oggetto, ritenere, reputare: lo credo capace di tutto; ti credevo una persona onesta" )
Ma nessuno degli usi, sopra citati, spiega la derivazione della espressione "mi hai creduta" quando non è seguita da un complemento predicativo dell'oggetto. Come mai un verbo intransitivo diventa transitivo con un pronome?
Devo applicare la spiegazione data dall'Accademia della Crusca riguardante la parola "pensare" (
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-... )? Ma se fosse così, come mai la frase "gli ho creduto" verrebbe usata e sarebbe corretta, mentre "gli ho pensato" no?
O devo presumere che questo adattamento del participio passato sia un "relitto" di un tempo ormai passato nel quale anche un pronome indiretto cambiava il participio passato?
O più facile ancora: Sono le espressioni: "mi hai creduta", "ti ho creduta" ecc. semplicemente errate?