Quellen | Una storia vera.
Siamo stati a Nienborgo/Weser dove sono cresciuta. Lì vogliamo andare dai sentieri vecchi con le nostre biciclette. Abitiamo in un albergo vicino alla chiesa nella cittadina. Di fronte c’è la municipia vecchia con la cantina per mangiare e bere. Di sera andiamo là per la cena. Un gruppo di signiori cena là altrettanto. I signiori sono allegri e sempre, se è rumoroso troppo, fanno: pischt, pischt! Di notte nella camera quando sto addormentandomi sento una rumore e posso vedere che la manigla (Türklinke) era abbassata. Subito svelgio mio marito- e ancora – la manglia era abbassata. Mio marito andava verso la porta e chiede: chi è là? No, non nessuno rispondeva. Doppo alcuni minuti andavamo al letto E poi, accidenti, ancora la stessa cosa! Adesso mio marito picchiava alla porta e chiama: Vai via! Doveva dire che abitiamo da solo sulla piano quartesimo in questa casa vecchia e un pocco incantata. Noi telefonavamo al padrone ma purtroppo non solleva il ricevitore. Ancora la maniglia era abbassata. Adesso chiamo la polizia. Quando un poliziotto e una donna poliziotto arrivavamo gettavo la chiave fuori la finestra e fra pocco li ed un padrone imprecando (schimpfend), coprito nel uno accappatoio (Bademantel) corto, salivano la scala. Aprivamo la nostra porta e contemporaneo la porta di fronte era aperta. Un signore nel grande (con) atteggiamento molto corretto, indossato nella canottiera e le mutande bianche e corte – Schießer zwei schlicht, zwei kraus – appariva nel quadro della porta. Lui era il malfattore! Nel questo albergo vecchio il signore amabile aveva sbagliato prima la porta per il bagno e poi le scale. Per non disturbare gli altri hospiti dell’albergo ha risposto a noi con una voce molto, molto bassa quando mio marito ha chiesto: Chi è là? Il signore ha pensato che il suo collega nel loro camera non lui ha sentito. Forse la sera scorsa ha bevuto un piccolo pocco troppo con i suoi amici nella cantina della municipia vecchia. Di mattina, quando andavamo laggiù a fare collazione c’era una grande, grande risate. La padrona ci portava molti saluti del gruppo dei signori allegri.
p.s. La notte prossima in un altro albergo della città ancora la maniglia della nostra stanza era abbassata . Il mio cuore si fermava! Ma, doppo alcuni minuti si poteva sentire una voce arrabiata nella camera accanto: Che vuoi?! Vai via! Ma subito!
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