http://www.spektrum.de/lexikon/astronomie/pla...Planetarische Nebel (engl. planetary nebula) haben nichts mit Planeten zu tun. Die Bezeichnung ist historisch bedingt, weil die Astronomen die ausgedehnten, im Fernrohr flächenhaft erscheinenden Nebel mit Planetenscheiben in Verbindung brachten. Heute wissen wir, dass das ein Irrtum war.
Denn die farbenprächtigen Planetarischen Nebel sind das Überbleibsel einer sehr aktiven Phase einer bestimmten Klasse von Sternen: den Roten Riesen. ...
... Planetarischer Nebel M27. GIF, TXT.
Der Begriff ist historisch entstanden, da viele kleinere planetarische Nebel im Fernrohr dem Anblick eines fahl leuchtenden Planetenscheibchens etwas gleichen. Deshalb hat der Begriff nichts mit Planeten zu tun. Am Ende seines Lebens im Stadium des roten Riesen stösst ein Stern wie z.B. unsere Sonne einen Teil seiner Masse als sich ausdehnende Gashülle ab. Im Innern bleibt ein heisser (100'000 Grad) Weisser Zwerg zurück. Dieser lässt die Gasblase durch sein ultraviolettes Licht fluoreszieren. Die Gashülle leuchtet in einzelnen Emissionslinien, im sichtbaren Licht sind das H-Alpha, H-Beta und eine Linie des zweifach ionisierten Sauerstoffatoms. ...
... Planetarische Nebel sind Hüllen aus Gas, die von einigen Sternen am Ende ihres Lebens abgestoßen werden. Unsere Sonne wird sich in ca. 5 Milliarden Jahren zu einem planetarischen Nebel entwickeln. Trotz ihres Namens haben planetarische Nebel nichts mit Planeten zu tun. Der Begriff wurde eingeführt, weil sie in kleinen Teleskopen den kleinen Planeten ähneln. Ein typischer planetarischer Nebel ist weniger als ein Lichtjahr groß (im Durchmesser). Die Abbildung zeigt den planetarischen Nebel M 57. ...
... Nach dem derzeitigen Verständnis entstehen Planetarische Nebel in ihrer „klassischen“ Schalen- oder Hüllenform dadurch, dass der heftige Sternwind des freigelegten Sterneninneren mit Geschwindigkeiten von mehreren hundert Kilometern pro Sekunde die wesentlich langsamer davontreibende Hülle des einstigen Sterns einholt und wie ein Schneepflug vor sich auftürmt. Dabei wird das Gas so weit aufgeheizt, dass es neben dem sichtbaren Licht Röntgenstrahlung aussendet. ...
Ein planetarischer Nebel ist ein astronomisches Objekt aus der Kategorie der Nebel und besteht aus einer Hülle aus Gas und Plasma, das von einem alten Stern am Ende seiner Entwicklung abgestoßen wird.
Der Name ist historisch bedingt und irreführend, denn solche Nebel haben nichts mit Planeten zu tun. Die Bezeichnung stammt daher, dass sie im Teleskop meist kugelförmig erscheinen und aussehen wie ferne Gasplaneten. ...
Una nebulosa planetaria è una nebulosa ad emissione costituita da un involucro incandescente di gas ionizzato in espansione, espulso durante la fase asintotica delle giganti di alcuni tipi di stelle nella fase finale della loro vita.[2] Il termine assegnato a questa classe di oggetti, che non è molto appropriato, ebbe origine negli anni 1780 con l'astronomo William Herschel al quale questi oggetti, dopo averli osservati attraverso il suo telescopio, sembrarono dei sistemi planetari in fase di formazione. ...
Le nebulose planetarie. Si chiamano così perché al telescopio assomigliano un po' a pianeti, con i quali però non hanno proprio nulla a che fare. Si pensa che siano residui di violente esplosioni avvenute nel passato in seguito alla morte di stelle simili al nostro Sole. Questi corpi celesti concludono la propria esistenza trasformandosi in gigantesche stelle di colore rosso: quando ciò avverrà al nostro Sole, le sue dimensioni saranno tali che avrà inglobato il nostro pianeta. Queste stelle prendono il nome di Giganti rosse e cominciano a espellere gli strati più esterni del loro involucro dando origine agli anelli gassosi che faranno parte della nebulosa planetaria. Una delle nebulose planetarie più famose è quella nota come Anulare (M57). ...
... La nebulosa planetaria della foto prende il nome di Shapley 1, ed è una nebulosa planetaria anulare nella costellazione della Norma, visibile con un medio telescopio che consenta di raggiungere la magnitudine 12,6. Scoperta nel 1936 da Harlow Shapley, si trova a circa 1.000 anni luce dalla Terra. Al centro della nebulosa è presente una nana bianca di quattordicesima grandezza. ...
... Alcune delle immagini più dettagliate mai realizzate con il Very Large Telescope (VLT) dell’ESO hanno rivelato, per la prima volta, ciò che accade ad una stella verso le sue ultime fasi di vita, dando origine ad una nebulosa planetaria con una forma a farfalla. Queste osservazioni della stella gigante rossa L2 Puppis, dalla modalità ZIMPOL del nuovo strumento SPHERE installato al VLT, ha anche mostrato la presenza di una stella compagna in sua prossimità.. ...
... Una nebulosa planetaria è un oggetto astronomico che si origina dalla dispersione di gas da parte di una stella di piccola massa (generalmente inferiore a 5 masse solari) nell’ultima fase della sua vita. Mentre la stella genitrice si contrae in una nana bianca, il gas eiettato forma una nube di materiale attorno ad essa, chiamata nebulosa planetaria. L'involucro gassoso in espansione con il nucleo brillante della stella centrale in alcuni casi appare simile alle immagini di pianeti con anelli, come sono osservati nel nostro sistema solare. E' questo il motivo per cui l'astronomo William Herschel, nel 1784, denominò questi oggetti Nebulose Planetarie. ...