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Il doppio accusativo
Uno di questi significati particolari è contenuto anche nel costrutto del doppio accusativo; esistono due differenti tipologie di quest'ultimo: quello del complemento oggetto e del predicativo dell'oggetto, e quello della persona e dell'oggetto.
Il doppio accusativo nei verbi affettivi, appellativi ed estimativi
Un primo modo di utilizzo del doppio accusativo è caratteristico dei verbi affettivi, appellativi ed estimativi, ad esempio: "Certiorem aliquid facere" (in italiano diremmo "Informare qualcuno di qualcosa", quindi useremmo un accusativo ed un genitivo oppure "dire qualcosa a qualcuno", quindi un accusativo ed un dativo, però in altre lingue moderne rimane il costrutto del doppio accusativo, pensiamo all'inglese: "tell someone something"),.
Il doppio accusativo nei verbi rogandi ed altri
il secondo, invece, è sostenuto dai verbi "doceo", "edoceo", "celo", "peto" e dai verbi rogandi (posco, rogo ecc.); ad esempio, si avrà un'espressione del tipo "edoceo aliquid aliquem" (Insegno qualcosa a qualcuno). Anche qui, se pensiamo all'inglese, ritroviamo costruzioni simili anche in una lingua moderna: to teach someone something.
La doppia costruzione dei verbi rogandi
Infine, è importante sapere che i verbi rogandi, pur sostenendo la regola del doppio accusativo, possono, in determinati casi, prediligere la formulazione con il "de + ablativo", pur mantenendo lo stesso significato. Il medesimo ragionamento va applicato a "doceo" e "celo", mentre "peto", in alcuni casi, predilige la formula a/ab (o e/ex) + ablativo.
Anche qui viene subito in mente l'analogia con l'inglese, in cui posso dire: to teach someone something, oppure (scambiando l'ordine) to teach something to someone.
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